ALEX CORNO
Alex Corno
Silvia Editrice, 2013


Questo volume non vuole essere e non è un catalogo generale, del tutto prematuro per un artista come Alex Corno, nel pieno della sua matura attività, né una pubblicazione
celebrativa, nel senso generico abituale, per il carattere medesimo dell’artista, schivo e introverso, e del suo lavoro, primariamente fabrile.
Suo oggetto è la messa a fuoco attraverso una ricca sequenza di immagini della quasi quarantennale attività dell’artista nel campo della scultura, di rilevante impegno, qualità e articolazione e di autentica, innovativa originalità lungo decenni tutt’altro che tranquilli, anzi carichi di radicali sviluppi e ridiscussioni, teorici ed operativi, che
hanno investito gli stessi fondamenti statutari dell’arte.
Lo studio dell’opera dello scultore, nato a Monza nel 1960, e attivo da quando era sedicenne, è di grande interesse, oltre che, e in primo luogo, per la conoscenza del suo personale itinerario, anche per ripercorrere attraverso di esso gli anni vivaci e propositivi della scultura in Italia dall’ottavo decennio del Novecento all’inizio del nuovo secolo, sui piani della ricerca e dei risultati, che, anche proprio per la loro complessità non sintetizzabile in facili schemi e sintesi, sono stati in verità piuttosto trascurati, salvo che da una sparuta pattuglia di, diciamo così, “specialisti”, che sono
poi quelli che di Corno hanno seguito passo dopo passo la produzione.
A tale bilancio critico tutt’altro che soddisfacente, che ci si augura questo volume possa contribuire a modificare innescando un più largo e convinto consenso degli addetti ai lavori, hanno certo contribuito precedenti situazioni di forte disconoscimento
dei valori della scultura, o anche solo di disaffezione nei suoi confronti: dalla crisi del monumentalismo e dalla denuncia della Scultura lingua morta di Arturo Martini negli anni Quaranta del secolo scorso, alla mise en question, su di un binario ancora più insofferente nei confronti del passato, della possibilità medesima di sopravvivenza dei canoni tradizionali di pittura e scultura, a cavallo del 1960, a Roma e a Milano soprattutto, in connessione con analoghe posizioni statunitensi (la Pop Art prima, e poi il Minimalismo concettuale) e francesi (il Nouveau Réalisme).
Nella contestazione, in particolare, in Italia, della deriva dell’Informale, del suo soggettivismo e della sua espressività diretta e immediata scaduti a maniera ripetitiva e meccanica, a casualità sciatta e superficiale. Contestazione che si risolverà nella proposta di un dopo e un oltre quella stagione fondati sulla riconquista di un’oggettività di procedimenti, fino alla concreta oggettualità. Fuori, però, da quella alla scultura...


Luciano Caramel

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CARATTERISTICHE
EDITORIALI:

- Formato 240x285
- 240 pagine a 4 colori
- Brossura filo refe
- Copertina plastificata opaca
con alette
- Lingua: Italiano /Inglese


ISBN 978-88-96036-58-7
Euro 40,00